lunedì 24 agosto 2009

L'autunno che verrà...



Cosa ci aspetta al rientro dalle ferie?

Le ferie d'agosto quest'anno, anziché essere solo un meritato momento di riposo e di riflessione, hanno rappresentato un reale sparti-acque tra un prima parte dell'anno (gennaio - luglio) di crisi profonda e globale, con l'aggravarsi di molte situazioni di crisi aziendali, ed una seconda parte (settembre - dicembre) ricca, almeno per ora, oltre che di paure, di speranze ed aspettative.
I media più ottimisti cominciano a parlare di una leggera ripresa ma, stando ai fatti, forse è solo un modo come l'altro per esorcizzare una crisi che sembra davvero interminabile.
Dal canto suo la politica di agosto non fa che confermare un identità ben precisa fatta di proclami prettamente mediatici e con una attenzione sempre più sbilanciata a Nord, o meglio alle esigenze leghiste. Dalle frivolezze legate alle bandiere regionali, ai dialetti nelle scuole o addirittura all'Inno Nazionale, ai richiami più seri e, a mio avviso, pericolosi sulle "gabbie salariali" o comunque su una diversità di reddito (imposta per legge) tra un lavoratore del profondo Nord ed uno del profondo e già disperato Sud. Come se queste differenze non esistessero già, nel salario e, ancora più importante, considerando le poche fabbriche presenti nel Sud, nella possibilità di trovare un lavoro vero. Per non parlare poi della differenza salariale ben nota a tutti (sia a Nord che a Sud) tra uomo e donna, ma questa è un altra storia....
Da anni si parla di ridurre le trattenute in busta paga ma, ad oggi, l'unica azione messa in campo riguarda lo sterile (visto l'anno, o gli anni, di crisi globale) intervento di detassazione del lavoro straordinario e dei premi legati alla produttività, ma di che produttività parliamo??. Ben poco, quasi una presa in giro, verso una categoria che di certo paga alla fonte le sue tasse e lo fa fino all'ultimo centesimo. Così viene premiato l'esercito dei "non-evasori"?
Da settembre poi riprendono anche le trattative sul rinnovo del Contratto Nazionale di categoria. Il 10 settembre infatti ci sarà il prossimo incontro con le controparti. Un autunno caldo da questo punto di vista con la Fiom che, fuori dal coro di tutte le altre sigle sindacali, continua ad urlare le sue ragioni promettendo, anzi minacciando, per bocca dei suoi rappresentanti nazionali, veri e propri atti di guerriglia nelle fabbriche e fuori. Fortunatamente la ragione non si misura in decibel.
A fine anno invece per noi della Caterpillar Jesi scade anche l'integrativo e la volontà di rinnovo espressa più volte dalla Direzione Aziendale, per bocca del Amministratore Delegato, R. Lorenzoni, farebbe ben sperare in un futuro in netta ripresa per il sito di Jesi, ma le variabili in campo sono davvero tante e dovranno essere attentamente valutate nella composizione della piattaforma rivendicativa che, da settembre in poi, RSU, Lavoratori e Segreterie territoriali andranno a comporre.
Ci resta questa settimana, per altro di cassa integrazione, per riflettere e recuperare energie...dalla prossima settimana non si scherza più. Saremo davvero tutti pronti???

Donato

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