RIFORMA DEL PROCESSO E DELLE CONTROVERSIE DI LAVORO
ATTENZIONE AI DIRITTI!
Il disegno di legge delega 1167 B, il cosiddetto “collegato al lavoro” approvato dal Parlamento contiene diverse norme in materia di lavoro tra le quali quelle inerenti la riforma del processo e delle controversie di lavoro.
In questo caso si introduce rispetto al percorso giudiziario che rimane comunque disponibile, un canale parallelo, ossia quello della conciliazione e dell’arbitrato.
Nel nostro ordinamento la conciliazione e l’arbitrato sono strumenti di tutela che già esistono (favorendo il non appesantimento del numero e dei tempi delle cause di lavoro) e che sono attivati dai lavoratori in base al tipo di controversia in essere sapendo che in modo particolare rispetto al licenziamento è più adeguato ricorrere al giudice.
Detto questo siamo contrari all’introduzione della clausola compromissoria inserita nel contratto di assunzione, ossia al fatto che il datore di lavora possa indurre il lavoratore all’atto dell’assunzione a rinunciare al percorso giudiziale, in cambio della via arbitrale in base a considerazioni di “equità” qualora si verifichino delle controversie di lavoro.
Tutto ciò fa si che il lavoratore sarà costretto a scegliere tra il posto di lavoro oppure minori tutele.
Si riconosce un ruolo alla contrattazione collettiva che può provvedere entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge la regolazione dell’arbitrato, ma in mancanza il Governo interviene unilateralmente con proprio provvedimento.
L’invadenza del Governo nell’affrontare i temi del lavoro e la sua volontà di non ascoltare le modifiche richieste da parte del sindacato al disegno di legge, sono la dimostrazione di come venga considerato residuale il confronto con le parti sociali.
Non possiamo permettere che il sistema di tutele costruito con tanti sacrifici dal movimento sindacale possa venire penalizzato da norme che mirano a svuotare il sistema delle tutele e dei diritti.
Ancona, lì 06/03/10 FIM-CISL MARCHE
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