Lettera alle lavoratrici e ai lavoratori Metalmeccanici
Care lavoratrici, cari lavoratori, vi scriviamo per spiegare in modo più diretto le ragioni che hanno convinto la Fim Cisl a sottoscrivere l’accordo Fiat di Pomigliano e a negoziare con Federmeccanica le clausole che potranno permettere alla contrattazione aziendale e territoriale le deroghe al Ccnl, finalizzate alla difesa e alla salvaguardia dei posti di lavoro. Dobbiamo intanto sgombrare il campo dalle cose non vere che sono state dette e che stampa e telegiornali hanno purtroppo diffuso e amplificato.
L’ accordo per Pomigliano Nell’accordo non c’è alcuna violazione dei diritti dei lavoratori e tantomeno violazione del diritto di sciopero: anche nella normativa sulla malattia non c’è rischio di licenziamento. E’ vero invece che l’accordo prevede una turnistica più impegnativa, maggior flessibilità e impegni per ridurre le forme anomale di assenteismo. Se le percentuali di assenze toccano punte tra il 20 e il 30% in occasione degli scioperi e manifestazioni elettorali o sportive questo comportamento danneggia tutti i lavoratori e rappresenta una forma anomala di assenteismo che non c’entra niente con la doverosa tutela di chi è malato. Sono previste nuove regole nei rapporti tra sindacato e aziende che prevedono possibili sanzioni per i sindacati che non rispettano gli impegni presi: un sindacato serio e che firma accordi non ha paura di rispettarli.
Le deroghe al Contratto Nazionale Le deroghe al Ccnl sono uno strumento straordinario e saranno rese possibili solo per situazioni straordinarie: aziende in crisi o rischio chiusura nelle quali occorra difendere l’occupazione o importanti programmi di investimento che generano nuova occupazione sono le situazioni nelle quali si potranno definire deroghe. Le deroghe dovranno essere negoziate e definite a livello territoriale, sulla base di specifiche situazioni aziendali con il coinvolgimento delle Rsu interessate; inoltre gli accordi, per essere validi, dovranno essere successivamente verificati e autorizzati da una apposita Commissione Paritetica Nazionale .Non c’è quindi nessuna generalizzazione delle deroghe e nessun diritto dei lavoratori verrà messo in discussione. Il ruolo di garanzia della Commissione Nazionale eviterà il rischio di eccessive diversità a livello territoriale.
I compiti del sindacato Sarebbe stato anche per la Fim Cisl più facile non fare l’accordo di Pomigliano e non discutere con Federmeccanica di deroghe al Ccnl. Avremmo potuto sottrarci anche noi, al ruolo autentico del Sindacato che è quello di chi assume la responsabilità di fare trattative e accordi, nello specifico con Fiat e Federmeccanica. Sarebbe stato forse più facile, ma di sicuro non sarebbe stata la cosa più seria e giusta! Ci siamo comportati come fanno unitariamente i sindacati delle altre categorie di Cgil, Cisl e Uil e i più importanti sindacati metalmeccanici europei, che come noi sanno che quando manca il lavoro e le prospettive di ripresa sono incerte, l’unica e vera priorità per i sindacati è il lavoro da difendere e da creare. Perché senza il lavoro non ci sono né diritti né retribuzioni e neanche il sindacato. E quando le aziende vanno male si rischia il lavoro ed è difficile riuscire ad aumentare le retribuzioni. La situazione è difficile per tutti, per i lavoratori e anche per il sindacato metalmeccanico.
Non ci sono ricette facili o soluzioni semplici da proporre. Di sicuro però, non è con gli slogan e con la demagogia che potremo rilanciare l’industria e l’occupazione del settore e tutelare gli interessi dei lavoratori. Occorre al contrario che il sindacato stia sui tavoli delle trattative e faccia del proprio meglio per creare condizioni più favorevoli alla ripresa del lavoro, senza comprimere diritti ma, al contrario, rivendicando una redistribuzione più equa dei risultati dell’impegno dei lavoratori,e nuovi rapporti sindacali più stabili e regolati, con meno conflitto e più partecipazione dei lavoratori e del sindacato alle scelte e alla gestione delle attività nell’azienda.
Richieste alla politica La crisi ha evidenziato anche gravi responsabilità del Governo, che ha fatto poco o nulla per sostenere la ripresa economica e il nostro sistema industriale; su questo tema, siamo impegnati con la Cisl e con la Uil a rivendicare politiche di sostegno all’industria e al lavoro e la riduzione della tassazione sul lavoro, sulle retribuzioni., sugli investimenti. Il giorno 9 ottobre a Roma faremo, come Cisl insieme alla Uil, una grande manifestazione nazionale per chiedere meno tasse e più lavoro ed una vera lotta all’evasione fiscale.
Responsabilità, democrazia, rappresentanza Con la Fiat abbiamo negoziato, come sempre facciamo con tutte le aziende; le responsabilità che ci siamo assunti sono unicamente rivolte a sostenere e dare forza al Progetto Fabbrica Italia a cui è legato il futuro della Fiat in Italia e l’occupazione del settore. Il consenso raccolto tra i lavoratori sull’accordo di Pomigliano è il miglior testimone dell’apprezzamento del lavoro fatto con l’accordo. Avremmo senz’altro preferito fare tutto questo unitariamente. Ci abbiamo provato e insistito, nel rinnovo del Ccnl 2009 e nell’accordo di Pomigliano. Non ci siamo riusciti e siamo consapevoli che questo è un problema per tutti. Perché sappiamo bene che un sindacato diviso è più debole. Lo sarebbe ancora di più se tutti insieme venissimo messi ai margini delle aziende e nell’industria metalmeccanica, per effetto della mancata assunzione di responsabilità verso le nuove sfide della competizione industriale, che non potranno essere affrontate e vinte senza positive e più mature relazioni sindacali. Stiamo facendo del nostro meglio per dare forza e prospettive al sindacato metalmeccanico e per difendere gli interessi dei lavoratori. Non siamo rassegnati a fare da soli e l’impegno per ricostruire migliori rapporti unitari da parte nostra non verrà mai meno.
Se condividi i contenuti di questa lettera, sostieni nella tua azienda la Fim Cisl che fa solo sindacato, dice parole di verità ai lavoratori e non va alla ricerca di comodi applausi, e sa assumersi le responsabilità e fare accordi nell’unico interesse che conta davvero per un sindacato: quello delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici.
LA SEGRETERIA NAZIONALE DELLA FIM-CISL
L’ accordo per Pomigliano Nell’accordo non c’è alcuna violazione dei diritti dei lavoratori e tantomeno violazione del diritto di sciopero: anche nella normativa sulla malattia non c’è rischio di licenziamento. E’ vero invece che l’accordo prevede una turnistica più impegnativa, maggior flessibilità e impegni per ridurre le forme anomale di assenteismo. Se le percentuali di assenze toccano punte tra il 20 e il 30% in occasione degli scioperi e manifestazioni elettorali o sportive questo comportamento danneggia tutti i lavoratori e rappresenta una forma anomala di assenteismo che non c’entra niente con la doverosa tutela di chi è malato. Sono previste nuove regole nei rapporti tra sindacato e aziende che prevedono possibili sanzioni per i sindacati che non rispettano gli impegni presi: un sindacato serio e che firma accordi non ha paura di rispettarli.
Le deroghe al Contratto Nazionale Le deroghe al Ccnl sono uno strumento straordinario e saranno rese possibili solo per situazioni straordinarie: aziende in crisi o rischio chiusura nelle quali occorra difendere l’occupazione o importanti programmi di investimento che generano nuova occupazione sono le situazioni nelle quali si potranno definire deroghe. Le deroghe dovranno essere negoziate e definite a livello territoriale, sulla base di specifiche situazioni aziendali con il coinvolgimento delle Rsu interessate; inoltre gli accordi, per essere validi, dovranno essere successivamente verificati e autorizzati da una apposita Commissione Paritetica Nazionale .Non c’è quindi nessuna generalizzazione delle deroghe e nessun diritto dei lavoratori verrà messo in discussione. Il ruolo di garanzia della Commissione Nazionale eviterà il rischio di eccessive diversità a livello territoriale.
I compiti del sindacato Sarebbe stato anche per la Fim Cisl più facile non fare l’accordo di Pomigliano e non discutere con Federmeccanica di deroghe al Ccnl. Avremmo potuto sottrarci anche noi, al ruolo autentico del Sindacato che è quello di chi assume la responsabilità di fare trattative e accordi, nello specifico con Fiat e Federmeccanica. Sarebbe stato forse più facile, ma di sicuro non sarebbe stata la cosa più seria e giusta! Ci siamo comportati come fanno unitariamente i sindacati delle altre categorie di Cgil, Cisl e Uil e i più importanti sindacati metalmeccanici europei, che come noi sanno che quando manca il lavoro e le prospettive di ripresa sono incerte, l’unica e vera priorità per i sindacati è il lavoro da difendere e da creare. Perché senza il lavoro non ci sono né diritti né retribuzioni e neanche il sindacato. E quando le aziende vanno male si rischia il lavoro ed è difficile riuscire ad aumentare le retribuzioni. La situazione è difficile per tutti, per i lavoratori e anche per il sindacato metalmeccanico.
Non ci sono ricette facili o soluzioni semplici da proporre. Di sicuro però, non è con gli slogan e con la demagogia che potremo rilanciare l’industria e l’occupazione del settore e tutelare gli interessi dei lavoratori. Occorre al contrario che il sindacato stia sui tavoli delle trattative e faccia del proprio meglio per creare condizioni più favorevoli alla ripresa del lavoro, senza comprimere diritti ma, al contrario, rivendicando una redistribuzione più equa dei risultati dell’impegno dei lavoratori,e nuovi rapporti sindacali più stabili e regolati, con meno conflitto e più partecipazione dei lavoratori e del sindacato alle scelte e alla gestione delle attività nell’azienda.
Richieste alla politica La crisi ha evidenziato anche gravi responsabilità del Governo, che ha fatto poco o nulla per sostenere la ripresa economica e il nostro sistema industriale; su questo tema, siamo impegnati con la Cisl e con la Uil a rivendicare politiche di sostegno all’industria e al lavoro e la riduzione della tassazione sul lavoro, sulle retribuzioni., sugli investimenti. Il giorno 9 ottobre a Roma faremo, come Cisl insieme alla Uil, una grande manifestazione nazionale per chiedere meno tasse e più lavoro ed una vera lotta all’evasione fiscale.
Responsabilità, democrazia, rappresentanza Con la Fiat abbiamo negoziato, come sempre facciamo con tutte le aziende; le responsabilità che ci siamo assunti sono unicamente rivolte a sostenere e dare forza al Progetto Fabbrica Italia a cui è legato il futuro della Fiat in Italia e l’occupazione del settore. Il consenso raccolto tra i lavoratori sull’accordo di Pomigliano è il miglior testimone dell’apprezzamento del lavoro fatto con l’accordo. Avremmo senz’altro preferito fare tutto questo unitariamente. Ci abbiamo provato e insistito, nel rinnovo del Ccnl 2009 e nell’accordo di Pomigliano. Non ci siamo riusciti e siamo consapevoli che questo è un problema per tutti. Perché sappiamo bene che un sindacato diviso è più debole. Lo sarebbe ancora di più se tutti insieme venissimo messi ai margini delle aziende e nell’industria metalmeccanica, per effetto della mancata assunzione di responsabilità verso le nuove sfide della competizione industriale, che non potranno essere affrontate e vinte senza positive e più mature relazioni sindacali. Stiamo facendo del nostro meglio per dare forza e prospettive al sindacato metalmeccanico e per difendere gli interessi dei lavoratori. Non siamo rassegnati a fare da soli e l’impegno per ricostruire migliori rapporti unitari da parte nostra non verrà mai meno.
Se condividi i contenuti di questa lettera, sostieni nella tua azienda la Fim Cisl che fa solo sindacato, dice parole di verità ai lavoratori e non va alla ricerca di comodi applausi, e sa assumersi le responsabilità e fare accordi nell’unico interesse che conta davvero per un sindacato: quello delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici.
LA SEGRETERIA NAZIONALE DELLA FIM-CISL
Roma, 17 settembre 2010
1 commento:
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