domenica 24 maggio 2009

Cat Jesi: Calendario CIGO fino a settembre '09


Ecco il nuovo calendario CIGO presentato alla RSU e messo in bacheca dall'Azienda:

Maggio:

25, 26 Lavorano solo alcune persone di ufficio
27, 28, 29 CIGO per tutti

Giugno:

1, 2, 3 PAR, Festa Nazionale, CIGO tutti
4, 5 Lavorano solo alcune persone di ufficio
8, 9 CIGO per tutti
10, 11, 12 Lavorano tutti
dal 15 al 19 CIGO per tutti
22, 23, 24 Lavorano tutti
25, 26 CIGO per tutti
29, 30 Lavorano solo alcune persone di ufficio

Luglio:

1, 2, 3 CIGO per tutti
dal 6 al 10 Lavorano tutti
dal 13 al 17 CIGO per tutti
dal 20 al 24 Lavorano tutti
dal 27 al 31 CIGO per tutti

Agosto:

dal 3 al 7 Lavorano tutti
dal 10 al 14 FERIE
dal 17 al 21 FERIE
dal 24 al 28 CIGO per tutti

Settembre:

dal 31 al 4 Lavorano tutti
dal 7 al 11 CIGO per tutti
dal 14 al 18 Lavorano tutti
dal 21 al 25 PAR, Festa Patronale, CIGO per tutti
dal 28 al 2 Lavorano tutti

Questo nuovo calendario è indicativo e può essere soggetto a variazioni, ricordiamo a tutti i lavoratori di contattare i responsabili d'officina o la portineria esclusivamente nelle giornate lavorative o semi-lavorative per avere maggiori e più puntuali informazioni in merito. Difatti nei giorni in cui siamo tutti in Cigo la portineria ed i responsabili d'officina con ogni probabilità non saranno presenti.

RSU-FIM Caterpillar


venerdì 22 maggio 2009

Cat Jesi: nuovi incontri, solite discussioni


Integrativo: verso la proroga. Nessun accordo sull'orario.

Con la politica dei piccoli passi si va da un incontro all'altro senza grosse novità. La richiesta di proroga dell'Integrativo, scaduto a dicembre scorso, sembra finalmente trovare una risposta, anche se paletti e pregiudiziali di vario genere continuano a condizionarne l'esito.

Due gli scogli principali da superare, i soliti: Premio Variabile ed Orario di lavoro.
Questi due argomenti, da soli, rappresenteranno di sicuro, nella prossima piattaforma rivendicativa, i punti decisivi per sostanza e per sensibilità dei lavoratori.

Nel prossimo incontro, fissato per il 10 giugno, RSU, Azienda e Segreterie cercheranno di studiare opportune modifiche che garantiscano nuova appetibilità al Premio di Risultato 2009. Questi i presupposti per potrebbero chiudere definitivamente la partita "proroga integrativo".

L'orario di lavoro invece continua a rappresentare un terreno minato dove muoversi, con attenzione da entrambi le parti.

La RSU-FIM non pone pregiudiziali alle trattative a patto che questa sia una prerogativa per tutte le parti sedute al tavolo. Dunque se la Direzione si rende disponibile alla proroga solo a patto che essa rispetti il vecchio impianto contrattuale non può poi pretendere di cambiare l'orario, unilateralmente e con il chiaro intento di testarlo per il prossimo integrativo o, quantomeno, non può farlo senza il consenso di RSU e Lavoratori. Se invece si entra nell'ottica degli esperimenti, e dunque di un possibile cambio di orario, dietro trattativa, non vedo perché, allora, non si possa cambiare anche l'impianto salariale, ad esempio consolidando pezzi di premio variabile a quello fisso.
Tanti "se"con i quali non si fa molta strada ma senza i quali non si avrà mai la sensazione di aver provato tutte le strade possibili.
I giorni che ci separano dal prossimi incontro saranno sicuramente utili alla Direzione ed alla RSU per riflettere sulle proprie posizioni e per rendere la prossima discussione "utile" al futuro dell'Azienda e dei Lavoratori tutti.

RSU-FIM Caterpillar



mercoledì 13 maggio 2009

Cat Jesi: nuovo incontro tra Direzione, RSU e Segreterie


Si terrà lunedì 18 maggio, con inizio alle 16:30, nella sede di Confindustria Ancona, il prossimo incontro tra Direzione Aziendale, Segreterie territoriali di Fim Fiom Uilm ed RSU.

Tre gli argomenti principali da trattare:
  1. Contratto Integrativo scaduto il 31 dicembre scorso: proroga o rinnovo?
  2. Riorganizzazione delle turnazioni in seguito alla nuova normativa sulla Cassa Integrazione (gestione giornaliera anziché settimanale).
  3. Orario di lavoro.
La RSU a fine dicembre, dietro mandato dei lavoratori, ha fatto pervenire all'Azienda una proposta di proroga del contratto in scadenza, con la sola clausola di una rivisitazione della parte salariale. Credevamo necessario evitare, in questo periodo di forte crisi mondiale, attriti pericolosi, tra Dirigenza e Maestranze, e ne siamo ancora fortemente convinti. La RSU-FIM, come del resto tutta la RSU, non ha alcun pregiudizio in merito ad un eventuale proroga o addirittura alla presentazione di piattaforma completa e complessa. Vorremmo solo sia chiaro a tutti che, qualsiasi decisione venga presa, bisognerà tenere conto delle reali esigenze e dei problemi concreti che i nostri lavoratori hanno affrontato in questi anni, in termini di Orario, Premi e relazioni

La riorganizzazione dei turni a seguito della nuova normativa sulla cassa integrazione ha incontrato, come spesso da noi, qualche inefficienza organizzativa. Difatti, se consideriamo che nei giorni di chiusura (mercoledì 13, giovedì 14 e venerdì 15, oltre che sabato e domenica) non c'è nemmeno il metronotte in portineria e che nessun messaggio in segreteria detta comunicazioni sul da farsi, con ogni probabilità, non tutti i dipendenti riusciranno a contattare l'Azienda per conoscere l'eventuale turno di lavoro per lunedì mattina.

Inoltre il nuovo orario di lavoro per i due turni, deciso dalla Direzione, rappresenta una novità rispetto a quanto normato dall'Integrativo scaduto in dicembre e non ancora rigettato da nessuna delle parti firmatarie. Ricordando i burrascosi trascorsi sulla discussione "orario di lavoro" la Fim chiederà alla Direzione ed a tutte le parti in causa di trattare l'argomento con particolare attenzione e delicatezza.

La Direzione ha anche affrontato nell'ultimo incontro con la RSU l'argomento "corsi di formazione". La RSU-FIM ritiene la formazione un ingrediente fondamentale per affrontare la crisi ed uscirne più forti e preparati, ma ritiene altrettanto importante, che gli argomenti formativi siano condivisi con RSU e Maestranze, che si trovi una soluzione retributiva parallela se i corsi si effettueranno durante le giornate di cassa (esempio con rimborsi spese non solo simbolici e buoni pasto completi) e soprattutto che l'offerta formativa nei giorni di cassa venga attuata solo dietro consenso del lavoratore interessato (su base volontaria).

La RSU ha già indetto per martedì 19 cm due assemblee retribuite al fine di dibattere con i lavoratori tutti gli argomenti che si affronteranno lunedì con la Direzione.

RSU-FIM Caterpillar


Cat Jesi: cambia il calendario della CIGO


Ecco come cambia il calendario produttivo a seguito della nuova normativa sulla Cassa Integrazione:

Cambiano i piani di lavoro. La nuova normativa sulla cassa integrazione, grazie al nuovo metodo di conteggio giornaliero e non più settimanale, richiede necessariamente una rivisitazione del calendario mensile di produzione. Vista la cadenza trimestrale del rinnovo per la Cigo ci limitiamo a segnalare le variazioni solo per i mesi di Maggio e Giugno.
Ricordiamo inoltre che il calendario ha carattere indicativo e che potrebbe subire delle variazioni in corso d'opera:

Maggio:

18, 19, 20 Lavorano tutti
21, 22 CIGO per tutti
25, 26 lavorano solo alcune persone di ufficio
27, 28, 29 CIGO per tutti

Giugno:

1, 2, 3 Ferie, Festa Nazionale, CIGO tutti
4, 5 lavorano solo alcune persone di ufficio
8, 9 CIGO per tutti
10, 11, 12 Lavorano tutti
dal 15 al 19 CIGO per tutti
22, 23, 24 Lavorano tutti
25, 26 CIGO per tutti
29, 30 lavorano solo alcune persone di ufficio

Questo calendario è indicativo e può essere soggetto a variazioni, ricordiamo tutti i lavoratori di contattare i responsabili d'officina o la portineria per maggiori e più puntuali informazioni in merito. Nei giorni in cui siamo tutti in Cigo la portineria, e logicamente i responsabili d'officina, con ogni probabilità non saranno presenti.

RSU-FIM Caterpillar



sabato 9 maggio 2009

Congresso Nazionale: conferme per Farina e Segreteria


Importanti conferme per Farina e Segreteria

Il consiglio generale della Fim-Cisl, votato a Levico Terme (Trento) nel corso del XVII congresso della categoria, ha confermato Giuseppe Farina alla guida dei metalmeccanici della Cisl. Farina ha ottenuto l'80% dei consensi. Il consiglio generale ha inoltre confermato la segreteria nazionale uscente che risulta ora così composta: Giuseppe Farina, Marco Bentivogli, Gianfranco Gasbarro, Antonio Sansone, Anna Trovò e Bruno Vitali.

Dalla RSU-Fim della Caterpillar di Jesi (AN) i migliori auguri a tutta la Segreteria neo-eletta.

I prossimi mesi saranno sicuramente molto intensi ed impegnativi. Sta a noi trasformare le difficoltà di scelte importanti come la presentazione della piattaforma rivendicativa per il rinnovo del prossimo CCNL.
Le nuove regole sulla contrattazione richiedono nuove responsabilità, in azioni e decisioni.
Ora c'è solo da rimboccarsi le maniche, lasciarsi alle spalle i giochetti congressuali e ripartire con lo spirito che da sempre contraddistingue la nostra organizzazione.
Ora è tempo di pensare ai nostri Lavoratori, ai loro diritti ed ai loro salari.

Buon lavoro a tutte le FIM d'Italia.
Donato

sabato 2 maggio 2009

XVII Congresso nazionale Fim-Cisl



IL SENSO DEL MESSAGGIO DEL XVII CONGRESSO

di Giuseppe Farina Segretario generale della Fim Cisl

La Fim-Cisl ha scelto come slogan del suo XVII Congresso “riconoscere le differenze – unire le persone – contrattare”. L’obiettivo è di mettere a fuoco alcune questioni prioritarie poste dai grandi mutamenti culturali e socio-economici di questo tempo, per molti aspetti accelerati e aggravati dalla “grande crisi” del 2008, e rintracciarne i profili che sfidano la Fim sul terreno generale, culturale e politico, della cittadinanza e su quello specifico, sindacale, della rappresentanza e della contrattazione.

1. Riconoscere le differenze

Il punto di partenza è la consapevolezza di una persistente difficoltà, anche e forse in primo luogo culturale, a riconoscere – cioè a individuare/valorizzare/rappresentare – le profonde differenziazioni che si sono prodotte nel mondo del lavoro in questi decenni, rendendo plurale la soggettività sociale e professionale.
Malgrado le ripetute autocritiche al proposito, il perno delle politiche contrattuali e organizzative resta ancora la “classe operaia centrale”. Restano ai margini del “core business” sindacale figure che proprio marginali non sono, e che attendono risposte nuove alla domanda di promozione e protezione sociale, ma anche di organizzazione del lavoro, e perciò di rappresentanza sindacale.

Tra queste figure vi sono:

· le donne, la cui crescente presenza nel mercato del lavoro impone di riflettere contestualmente sulla ridefinizione delle politiche di welfare e dell’azione contrattuale, per rendere conquista effettiva la realizzazione di pari opportunità nella condizione lavorativa sotto tutti gli aspetti (retribuzione carriera, ecc.) e per una piena valorizzazione professionale anche attraverso concrete possibilità di conciliazione tra vita e lavoro;

· i lavoratori immigrati, che mostrano una crescente propensione ad aderire al sindacalismo confederale, segno di un riconoscimento del sindacato come luogo di tutela e insieme di cittadinanza, ma che attendono non risposte assistenzialistiche ai loro bisogni, ma proposte di impegno attivo e protagonismo sociale che il progetto immigrazione avviato dalla Fim si
propone di offrire;

· i lavoratori cosiddetti “atipici”, soprattutto i giovani, che scontano un deficit di riconoscimento e protezione sociale che si sta drammaticamente aggravando sotto i colpi della crisi economica;

· gli impiegati e i quadri, ai quali vanno offerti degli spazi di rappresentanza collettiva per integrare le diverse dimensioni contrattuali (il reddito, lo sviluppo professionale e l’autonomia), conferendo così maggiore forza all’azione sindacale nel suo insieme.

Favorire una maggiore partecipazione alla vita organizzativa delle nuove soggettività sociali e professionali, dando loro una più adeguata rappresentanza nei ruoli dirigenti, vuol dire molto più che garantire delle “quote”, ma trasformare l’organizzazione dalle radici, dando alla Fim un volto nuovo.

2. Unire le persone

Le differenze sono una grande ricchezza sociale se tendono a integrarsi, non a separarsi; la questione che si pone nel nostro contesto sociale è allora come tenerle insieme in un progetto solidale di promozione civile, sociale e culturale. La crisi della rappresentanza parte anche da qui, dall’incapacità delle persone e dei soggetti sociali di riconoscere ciò che tiene insieme una società: i valori, le regole, i riferimenti comuni.
Ciò a maggior ragione nella crisi che stiamo attraversando, che genera comportamenti difensivi, che tendono a separare e spingono verso la ricerca di soluzioni individuali, alimentando la frammentazione.
La sfida, prima ancora che sindacale, è dunque etica e ha ricadute significative sull’azione collettiva. Per questo la Fim nelle sue tesi parla della necessità di un “sindacato educatore”, che sappia andare alla radice della crisi di questa epoca, assumendo le sfide culturali e non solo quelle socio-economiche: un sindacato che sappia integrare l’azione contrattuale – che è il suo specifico – con l’azione educativa, formando i suoi iscritti e dirigenti alla responsabilità “dell’altro” e del bene comune.
Ciò ha un riflesso significativo sulle politiche sindacali, ma prende anche forza da esse: l’azione contrattuale è oggi un vero banco di prova circa la possibilità di sperimentare e coniugare in forme nuove libertà, eguaglianza e differenza, offrendo ai lavoratori delle risposte efficaci alle nuove domande di rappresentanza, ma senza perdere di vista l’obiettivo di una forte coesione sociale.
Il “sindacato educatore”, da questo punto di vista, valorizza la dimensione associativa e quindi orizzontale della solidarietà, che sono costitutive della Fim e della Cisl, facendosi luogo di crescita delle persone, di comunicazione e di “fraternità”. Tale azione sociale non può quindi esaurirsi nella sola preoccupazione per la crescita dei tassi di sindacalizzazione, ma intende dare priorità alla vita interna dell’organizzazione, favorendo la partecipazione e la crescita delle persone. Anche qui l’impegno a cambiare e innovare non è meno urgente e richiede una energica svolta nel ricambio generazionale e nella capacità di mettersi in discussione, forzando rigidità burocratiche e abitudini consolidate.

3. Contrattare

Nella grafica dello slogan il verbo contrattare è evidenziato in corsivo. È il punto di convergenza delle possibili risposte ai problemi prima accennati: solo se è “bravo” nella contrattazione, suo strumento peculiare e in certo senso sua “ragione sociale”, il sindacato può efficacemente riconoscere le differenze e tenere unite le persone.
Bisognerebbe tuttavia superare le attuali polemiche sul “modello contrattuale”. Quando parliamo dei pesi da dare alla contrattazione decentrata (aziendale/territoriale) e a quella nazionale, non dovremmo pensare a piantare delle bandierine, ma ad andare al nocciolo del problema.
Il tema è: come riconoscere e valorizzare le differenze e tenere insieme le persone in un disegno di nuova cittadinanza a partire dal lavoro?
È, infatti, nella vita interna delle aziende e nei territori che incontriamo concretamente le persone, ne individuiamo i bisogni e le aspirazioni (un reddito dignitoso, la salute e la sicurezza, il rapporto tra tempo di lavoro e tempo di vita, e così via).
Tra l’altro, la nostra insistenza sul ruolo della contrattazione territoriale risponde proprio all’idea che lì, nel territorio, vive la comunità delle persone che vogliamo rappresentare e tutelare, e non essendo tutti i contesti uguali dal punto di vista sociale ed economico, è necessario modellare l’intervento sindacale sulle aspettative e domande che da ogni contesto provengono, perciò strutturando un modello sindacale che, anche qui, mentre coagula socialmente i lavoratori (con il rafforzamento del contratto nazionale) è in grado di dare risposte differenziate e sempre più puntuali a seconda delle situazioni.
D’altra parte la Fim è convinta, seguendo la riflessione di don Lorenzo Milani, che sarebbe ingiusto fare parti uguali fra disuguali.

Concludendo

Su questa base culturale/sindacale si è sviluppato il dibattito nei congressi ai diversi livelli, dall’azienda, ai territori, alle regioni: una ricchezza di idee, opinioni e riflessioni che troverà nel congresso nazionale di Levico la sua sintesi politica sostanziando le tesi della Fim.
Il dibattito è fin qui stato già molto significativo, e ha trovato una Fim pronta a ripartire, a rimettersi in gioco, a ripensarsi per ripensare e consolidare le sue strategie sindacali, in una fase nuova e per molti aspetti drammatica come questa. Una fase che anche sul piano sindacale propone criticità di non poco momento!
Ma la Fim è in buona salute ed è attrezzata per farvi fronte. Dai congressi aziendali, territoriali e regionali esce più matura, solida, con un forte senso della sua identità e una rinnovata fiducia nel suo gruppo dirigente ai diversi livelli: un profilo che si è andato rafforzando in questi anni, testimoniato dalla buona performance organizzativa che vede la Fim in continua crescita di iscritti, ma anche da un forte senso di appartenenza e militanza, maturato attraverso la fatica sperimentata nelle congiunture difficili e la riscoperta delle sue antiche radici, grazie anche a una buona dose di formazione (da incrementare ulteriormente).
Proprio in questa chiave di arricchimento di un “pensiero” sempre più prossimo alle nuove sfide sociali e capace di alimentare e indirizzare l’azione sindacale, abbiamo voluto allargare il dibattito congressuale pensando un numero speciale di Lettera Fim online, interpellando alcune persone e invitandole a reagire al messaggio del congresso sulla base della propria condizione ed esperienza:

· tre studiosi dei rapporti sociali (uno sul versante delle dinamiche economicosociali e delle relazioni industriali, un secondo su quello delle dinamiche organizzative, un terzo su quello dei processi culturali);

· due formatori della Fim;

· alcuni dirigenti e operatori della Fim nei territori, dal Nord al Sud del Paese, espressivi di condizioni e situazioni differenti. I nostri interlocutori hanno reagito ciascuno a modo proprio, liberamente, non necessariamente seguendo lo schema proposto, ma fornendo comunque delle considerazioni pertinenti alla logica complessiva del messaggio.

Un contributo ulteriore e qualificato – del quale li ringrazio – che darà altro materiale alla Fim per progettare un’azione di rappresentanza plurale, ricca, estesa, coesiva e perciò sindacalmente e socialmente più efficace.