sabato 27 giugno 2009

Cultura: Libri



Vi segnalo un interessante articolo uscito su R2 Cultura di "La Repubblica" in merito all'ultimo lavoro della filosofa italiana Michela Marzano : "L'estensione del dominio della manipolazione"sottotitolo "dall'azienda alla vita privata" ed. Mondatori:

"La società in cui viviamo è dominata dai modelli del successo e della realizzazione personale. Il valore di ciascuno viene misurato in termini di «competenze» e «risultati», in una pericolosa sovrapposizione di vita professionale e privata, e sempre più spesso assistiamo all'estensione dei concetti peculiari del management aziendale alla dimensione più intima della nostra esistenza.
Sul lavoro ci vengono richiesti, al tempo stesso, autonomia e conformismo, spirito d'iniziativa e adesione totale alla mission. Ma quale autonomia può avere chi è libero nel modo di realizzare un obiettivo ma non ha alcuna voce in capitolo nella sua definizione? Per non parlare del fatto che, nel momento in cui gli obiettivi prefissati non sono raggiunti, vengono messe in discussione competenze e autonomia. Proprio dall'incoerenza di questi messaggi nasce, secondo Michela Marzano, il disagio della contemporaneità.
L'autrice, filosofa e ricercatrice presso il CNRS a Parigi, attacca l'idea diffusa secondo cui l'individuo acquisisce dignità e valore soltanto attraverso il lavoro. Si tratta, in realtà, di un tranello concettuale che consente ai manager di chiedere ai loro impiegati una cosa e il suo contrario: ambiziosi risultati lavorativi e realizzazione personale, impegno e flessibilità, autonomia e conformità alla cultura aziendale.
Questa sottile manipolazione spinge le persone a considerare se stesse come gli «imprenditori » di una piccola «azienda» che coincide con la propria vita, sempre in bilico tra un obbligatorio successo e il rischio del fallimento. Di qui il proliferare di teorie d'ispirazione manageriale sulla «gestione» della vita privata, dello stress, delle emozioni, dei rapporti familiari, sentimentali, sessuali.
Con questo radicale e feroce pamphlet sulle teorie di management oggi prevalenti e sulla loro estensione alla sfera della vita personale, Michela Marzano rivolge a ciascuno di noi un salutare invito all'esercizio dello spirito critico."

Cat Jesi: slitta la proroga dell'integrativo



Rinnovo Integrativo: non c'è ancora un accordo.

Continua a saltare di incontro in incontro l'accordo per una proroga dell'integrativo, scaduto il 31 dicembre 2008, tra RSU, Segreterie territoriali e Direzione Aziendale.

Non è servito dunque l'incontro del 24 scorso per chiarire definitivamente i dubbi su una rimodulazione della scaletta attraverso la quale si accede al Premio Variabile.
L'Azienda se da un lato chiede che il tavolo sia sgombro da altri argomenti, (esempio: una-tantum chiesta da noi per l'anno in corso), dall'altro mette sullo stesso tavolo l'esigenza di un cambio strutturale dell'orario di lavoro, (esempio: turni da 7,30 con 2 pause da 10 min e la mensa in coda). Riteniamo questo atteggiamento piuttosto contraddittorio e poco rispettoso.
La nostra posizione in riguardo non è mai cambiata e, pur non escludendo a priori nessuna possibilità di modifica su premio ed orario, siamo sempre stati disponibili ad una discussione ampia che tenga conto delle esigenze e delle sensibilità di tutti, vista la delicatezza e l'importanza di questi due argomenti. Le esigenze Aziendali se non ben coniugate con quelle dei lavoratori rischiano di portare a soluzioni parziali, inutili e controproducenti.
La RSU-FIM auspica per il 3 luglio, data del nuovo incontro con la Direzione, un clima di maggiore consapevolezza rispetto alle posizioni ed alle sensibilità dei lavoratori, posizioni più volte precisate dalla RSU alla Direzione.
Da qui alla data dell'incontro le Segreterie territoriali dovrebbero inoltre ricevere nei dettagli la proposta dell'Azienda rispetto alla modifica dei parametri del premio per il 2009. Se questa prassi dovesse consolidarsi potrebbe permettere incontri più fluidi e con meno posizioni pre-concettuali.

RSU-FIM Caterpillar

mercoledì 17 giugno 2009

Politica: verso il Referendum


Presentazione dei quesiti:

Il 1° e il 2° quesito: premio di maggioranza alla lista più votata e innalzamento della soglia di sbarramento

Le attuali leggi elettorali di Camera e Senato prevedono un sistema proporzionale con premio di maggioranza. Tale premio è attribuito su base nazionale alla Camera dei Deputati e su base regionale al Senato. Esso è attribuito alla “singola lista” o alla “coalizione di liste” che ottiene il maggior numero di voti.

Il fatto che sia consentito alle liste di coalizzarsi per ottenere il premio ha fatto sì che, alle ultime elezioni, si siano formate due grandi coalizioni composte di numerosi partiti al proprio interno. E la frammentazione è notevolmente aumentata.

Il 1° ed il 2° quesito (valevoli rispettivamente per la Camera dei Deputati e per il Senato) si propongono l’abrogazione del collegamento tra liste e della possibilità di attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni di liste.

In caso di esito positivo del referendum, la conseguenza è che il premio di maggioranza viene attribuito alla lista singola (e non più alla coalizione di liste) che abbia ottenuto il maggior numero di seggi.

Un secondo effetto del referendum è il seguente: abrogando la norma sulle coalizioni verrebbero anche innalzate le soglie di sbarramento. Per ottenere rappresentanza parlamentare, cioé, le liste debbono comunque raggiungere un consenso del 4 % alla Camera e 8 % al Senato.

In sintesi: la lista più votata ottiene il premio che le assicura la maggioranza dei seggi in palio, le liste minori ottengono comunque una rappresentanza adeguata, purché superino lo sbarramento.

All’esito dell’abrogazione, resteranno comunque in vigore le norme vigenti relative all’indicazione del “capo della forza politica” (il candidato premier) ed al programma elettorale.

Gli effetti politico-istituzionali del 1° e del 2° quesito

Il sistema elettorale risultante dal referendum spingerà gli attuali soggetti politici a perseguire, sin dalla fase pre-elettorale, la costruzione di un unico raggruppamento, rendendo impraticabili soluzioni equivoche e incentivando la riaggregazione nel sistema partitico. Si potrà aprire, per l’Italia, una prospettiva tendenzialmente bipartitica. La frammentazione si ridurrà drasticamente. Non essendoci più le coalizioni scomparirà l’attuale schizofrenia tra identità collettiva della coalizione e identità dei singoli partiti nella coalizione. Con l’effetto che i partiti sono insieme il giorno delle elezioni e, dal giorno successivo, si combattono dentro la coalizione.

Sulla scheda apparirà un solo simbolo, un solo nome ed una sola lista per ciascuna aggregazione che si candidi ad ottenere il premio di maggioranza.

Le componenti politiche di ciascuna lista non potranno rivendicare un proprio diritto all’autonomia perché, di fronte agli elettori, si sono presentate come schieramento unico, una cosa sola. Nessuno potrà rivendicare la propria “quota” di consensi. E sarà molto difficile spiegare ai cittadini eventuali lacerazioni della maggioranza. Lo scioglimento del Parlamento una volta che è entrata in crisi una maggioranza votata compattamente dagli elettori potrebbe essere politicamente molto probabile.

L’eliminazione di composite e rissose coalizioni imporrà al sistema politico una sterzata esattamente opposta all’attuale. Piuttosto che l’inarrestabile frammentazione in liste e listine, minacce di scissioni e continue trattative tra i partiti, il nuovo sistema imporrà una notevole semplificazione, lasciando comunque un diritto di rappresentanza anche alle forze che non intendano correre per ottenere una maggioranza di Governo, purché abbiano un consenso significativo e superino la soglia di sbarramento.

Il 3° quesito: abrogazione delle candidature multiple e la cooptazione oligarchica della classe politica

Un terzo quesito referendario colpisce un altro aspetto di scandalo. Oggi la possibilità di candidature in più circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme potere al candidato eletto in più luoghi (il “plurieletto”). Questi, optando per uno dei vari seggi ottenuti, permette che i primi dei candidati “non eletti” della propria lista in quella circoscrizione gli subentrino nel seggio al quale rinunzia. Egli così, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta. Se sceglie per sé il seggio “A” favorisce l’elezione del primo dei non eletti nella circoscrizione “B”; se sceglie il seggio “B” favorisce il primo dei non eletti nella circoscrizione “A”. Nell’attuale legislatura, questo fenomeno, di dimensioni veramente patologiche, coinvolge circa 1/3 dei parlamentari. In altri termini: 1/3 dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta. Un esempio macroscopico di cooptazione!

E’ inevitabile che una tale disciplina induca inevitabilmente ad atteggiamenti di sudditanza e di disponibilità alla subordinazione dei cooptandi, atteggiamenti che danneggiano fortemente la dignità e la natura della funzione parlamentare. Inoltre i parlamentari subentranti (1/3, come si è detto) debbono la propria elezione non alle proprie capacità, ma alla fedeltà ad un notabile, che li premia scegliendoli per sostituirlo.

Con l’approvazione del 3° quesito la facoltà di candidature multiple verrà abrogata sia alla Camera che al Senato.


fonte: www.referendumelettorale.org

sabato 13 giugno 2009

Cat Jesi: parte la Formazione.



Siglato l'accordo sui corsi Fondimpresa, ora bisogna chiudere sull'Integrativo.

Raggiunto l'accordo tra RSU ed Azienda sulle modalità di rimborso per i corsi di formazione Fondimpresa.
Come da accordo i corsi verranno organizzati durante i periodi di Cassa Integrazione e saranno esclusivamente su base volontaria. I lavoratori partecipanti si vedranno rimborsare in busta paga 1,5 Euro per ogni ora di corso, oltre al pasto che sarà completamente a carico dell'azienda.

La RSU-Fim sottolinea positivamente questo importante passaggio teso ad aumentare le competenze dei nostri lavoratori, competenze che potranno vederci uscire dalla crisi con maggiore consapevolezza nei nostri mezzi e maggiore fiducia tra RSU-Maestranze e Direzione Aziendale.

Slitta invece l'incontro per chiudere definitivamente, o almeno tentare, l'argomento proroga Integrativo. L'incontro del 10 è stato difatti spostato alle 17,30 del 24 Giugno, la sede rimane quella naturale di Confindustria Ancona.


RSU-Fim Caterpillar


domenica 7 giugno 2009

Press the 8: Contro la povertà



Coalizione Italiana Contro La Povertà:



IL BILANCIO DELLA POVERTA’ MONDIALE


963 milioni di persone nel mondo vivono in condizioni di povertà. Ogni cinque secondi un bambino muore di fame. Ad oggi sono oltre 700 milioni i lavoratori informali che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno e circa 1.200.000 miliardi con meno di due dollari al giorno. Senza contratto di lavoro nè tutele sociali: nel 2020, due terzi della popolazione attiva mondiale potrebbe trovarsi a lavorare in queste condizioni.

PIU’ SOLDI IN ARMI E MENO IN SALUTE E SVILUPPO: I PARADOSSI DELLA POLITICA GLOBALE

La spesa (annuale?) per la lotta all’Hiv/Aids, una malattia che miete 3 milioni di vite all’anno, equivale alla spesa di 3 giorni in armamenti. Ogni anno, il mondo spende 1 trilione di dollari in difesa, circa 325 miliardi in agricoltura e solo 60 miliardi in aiuti allo sviluppo.
Per ogni dollaro speso in cooperazione allo sviluppo, 10 dollari sono spesi per armamenti.

AGRICOLTURA: MANTENERE LE PROMESSE DEL VERTCIE FAO 2008

I prezzi mondiali dei cereali sono aumentati del 71% rispetto al 2005.
I paesi ricchi forniscono più di 95,8 miliardi di euro in sussidi diretti ai loro agricoltori, ma i paesi del G8 hanno stanziato meno di 1/5 dei 15,3 miliardi di euro in aiuti per l’agricoltura promessi al vertice Fao del 2008 a Roma.

CAMBIAMENTI CLIMATICI: UNA MINACCIA PER 375 MILIONI DI PERSONE

Nel 2015 potrebbero essere 375 milioni le persone colpite ogni anno da calamità legate ai cambiamenti climatici, un aumento del 50% rispetto agli attuali 250 milioni. Si stima un aumento di 133 milioni di persone in più, fra 6 anni, colpite da catastrofi naturali causate dal riscaldamento globale (sono esclusi terremoti, guerre ed eruzioni vulcaniche).

ISTRUZIONE: 72 MILIONI DI BAMBINI NON VANNO A SCUOLA

Nel mondo mancano 4,25 milioni – 1 milione solo in Africa – di medici e operatori, oltre a 2,5 milioni di insegnanti. 72 milioni di bambini non vanno a scuola. Di questi la maggioranza sono bambine. Solo la metà di tutti i bambini, e ancora meno bambine, completano le elementari nell’Africa sub-Sahariana: una ragazza africana media di 16 anni ha meno di 3 anni di scuola.
Nel 2000, il 45% degli insegnanti appena laureati in Zambia sono morti a causa dell' Aids.
Nei prossimi 10 anni, 1 operatore medico-sanitario su 3 morirà probabilmente a causa dell'Aids.

SALUTE: DUE MILIARDI DI PERSONE NON DISPONGONO DI STRUTTURE SANITARIE ADEGUATE

Più di tre milioni di persone sono morte nel 2005 a causa del virus dell’Hiv/Aids; 33 milioni di persone sono affette dal virus dell’Hiv e queste cifre stanno aumentando.
Più di 4000 bambini al giorno con meno di 5 anni muoiono di diarrea, una malattia facilmente evitabile. Nei paesi poveri, ogni minuto muore una madre di parto per carenze e inefficienze nel sistema sanitario. Un miliardo di persone vive senza avere accesso all’acqua pulita, e due miliardi senza strutture igienico-sanitarie adeguate.

Promesse non Mantenute

Gli aiuti allo sviluppo:
Anno 2005: i paesi del G8 promettono di stanziare 50 miliardi di dollari all’anno per i paesi in via di sviluppo e di cancellare entro il 2010 i debiti di ben 41 paesi del Sud del mondo. Quattro anni dopo, nel 2009, la quantità di aiuti allo sviluppo è stagnante. Ad oggi, quasi nessuno dei paesi G8 riuscirà a rispettare gli impegni presi. Ignorando le promesse ufficiali, pochi mesi fa il Governo Italiano ha più che dimezzato gli aiuti ai paesi in via di sviluppo. Questo taglio porterà l’Italia in fondo alla classifica dei paesi donatori: nessun altro paese europeo ha imposto riduzioni agli aiuti così drastiche. La Coalizione italiana contro la povertà ha espresso la propria indignazione scrivendo una lettera aperta al Presidente del Consiglio e al Ministro delle Finanze, pubblicata sui giornali italiani.

Cure mediche universali contro HIV e AIDS


Anno 2001: il G8 crea il Fondo Globale per la lotta all’AIDS, Tubercolosi e Malaria.
Obiettivo: garantire, entro il 2010, l’ accesso universale alle cure e ai medicinali per HIV e AIDS. Un traguardo, purtroppo, ancora lontano. Infatti, su 33 milioni di persone colpite da HIV e AIDS – di cui il 90% si trova nell’Africa subsahariana - ad oggi solo 1 su 5 ha accesso ai farmaci indispensabili per continuare a vivere. I leader G8 devono agire subito per mantenere le promesse.

Le Nostre Richieste

I diritti umani di centinaia di milioni di persone nel mondo, sono minacciati dalla crisi economica e finanziaria e dai cambiamenti climatici. E’ drammaticamente a rischio l’esistenza stessa di queste persone.
Il prossimo Summit del G8, che sarà presieduto dall’Italia, è un’occasione storica per ripensare le regole, le priorità e la sostenibilità dello sviluppo. La Coalizione italiana contro la povertà ritiene urgente che vengano modificate le priorità, le strategie e i numeri della politica e dell’economia internazionali.


Le nostre richieste:
SERVIZI ESSENZIALI
L’Italia può influire in maniera rilevante e dare impulso ai principali strumenti in atto per garantire i diritti economici e sociali: l’Education For All Fast Track Initiative, il Fondo Globale per la lotta all’AIDS, Tubercolosi e Malaria, il General Framework for Action e altre iniziative globali sull’acqua.

SICUREZZA ALIMENTARE
La FAO ha stimato che le persone che soffrono la fame sono quasi un miliardo. Un bilancio drammatico, acuito dalla speculazione finanziaria responsabile di milioni di nuovi poveri.
Per contrastare questa situazione, è urgente adottare strumenti che assicurino la stabilità finanziaria e climatica, combattano la volatilità dei prezzi e aiutino gli agricoltori del Sud ad adattarsi ai cambiamenti climatici. Il primo fondamentale passo è investire nell’agricoltura gestita dai piccoli agricoltori del Sud del mondo e proteggere i più vulnerabili dalla fame, passando subito dai 3.9 miliardi di dollari stanziati nel 2006 a 30 miliardi di dollari all’anno.

FINANZA GLOBALE
Correggere le distorsioni che hanno portato alla attuale crisi finanziaria internazionale e orientare un nuovo assetto che contribuisca a realizzare il diritto universale allo sviluppo: è questa la duplice sfida che deve affrontare la comunità internazionale. Per vincere questa sfida storica, bisogna arginare la speculazione finanziaria, monitorare i suoi strumenti (hegde funds, private equity, derivati) e porre fine allo scandalo dei paradisi fiscali. Fermare immediatamente la fuga di capitali che colpisce i Paesi del Sud è la condizione essenziale del nuovo assetto finanziario.
E’ fondamentale inoltre rilanciare gli impegni assunti a Monterrey e intervenire in maniera decisa per mettere sotto controllo la speculazione e la volatilità dei capitali. L’Aiuto Pubblico allo Sviluppo va aumentato su scala globale, nel rispetto degli impegni assunti dai Paesi del G8 a Gleaneagles nel 2005, fino al traguardo dello 0,7% del PIL entro il 2015. Un risultato, questo, che fa parte dell’Ottavo Obiettivo del Millennio delle Nazioni Unite.
CLIMA
L’emergenza climatica rappresenta il rischio maggiore che la comunità internazionale deve affrontare: il 2009 infatti potrebbe essere l’anno decisivo per il Pianeta.
I Paesi del G8 devono e possono svolgere un ruolo essenziale anche per ciò che attiene lo svilupposostenibile: devono, perché sono responsabili di circa il 39% delle emissioni attuali di gas serra e del 62% delle emissioni storiche; possono perché, pur rappresentando solo il 13,5% della popolazione, detengono oltre il 60% della ricchezza mondiale.
Il G8 deve contribuire a creare un accordo equo, ambizioso ed in linea con la scienza che, mantenendo il riscaldamento globale il più lontano possibile dai 2 gradi centigradi, eviti dei cambiamenti climatici disastrosi ed irreversibili. I paesi sviluppati devono impegnarsi a ridurre le emissioni , entro il 2020, di almeno il 40% (per rapporto ai livelli del 1990) e a mettere a disposizione le risorse ingenti necessarie per l’adattamento, la mitigazione ed il trasferimento di tecnologie per i paesi in via di sviluppo. I bisogni totali ammontano ad almeno 110 miliardi all’anno. Per l’adattamento i paesi sviluppati dovranno fornire tra i 50 e gli 86 miliardi di dollari all’anno se si vuole evitare che le popolazioni vulnerabili siano colpite in modo drammatico.
ll G8 deve rilanciare subito il negoziato multilaterale, che dovrà condurre ad un risultato positivo in occasione della Conferenza delle Parti di Copenhagen del dicembre 2009.

UNA NUOVA GOVERNANCE GLOBALE
E’ urgente una nuova governance che assicuri la tutela dei beni pubblici globali. C’è troppo potere concentrato nelle mani di pochi che hanno una influenza sproporzionata, anche all’interno delle istituzioni multilaterali. E’ essenziale, quindi, un passaggio ad una democrazia più trasparente nei processi decisionali; una democrazia, basata sullo stato di diritto e sull’etica delle responsabilità, che superi il conflitto fra interesse nazionale e solidarietà internazionale e che miri al bene comune. >

fonte: www.gcap.it

giovedì 4 giugno 2009

Cat Jesi: ultim'ora


Salta l'incontro del 10 giugno, ancora incertezza per i corsi Fondimpresa

Rinviato a data da destinarsi l'incontro tra Azienda, RSU e Segreterie territoriali previsto per il 10 giugno in Assindustria Ancona. Nessun problema di fondo, solo un accavallamento di impegni per le Segreterie di zona, in particolare il rinvio è stato richiesto dalla Fiom.
All'ordine del giorno c'è, e rimane tale, la discussione sugli indicatori del Premio di Produzione Variabile per il 2009, un eventuale intesa economica permetterebbe la proroga dell'integrativo, scaduto a dicembre scorso, con l'accordo di tutte le parti in causa.

Resta in sospeso anche la richiesta da parte dell'Azienda di effettuare corsi di formazione, durante i periodi di Cassa Integrazione, utilizzando Fondimpresa. A bloccare la situazione c'è il mancato accordo tra Azienda ed RSU in merito agli eventuali rimborsi per i lavoratori partecipanti ai corsi stessi.
Ricordiamo a tutti che i corsi Fondimpresa devono prevedere accordi tra Aziende ed RSU non solo in merito ai rimborsi, anche laddove i corsi vengano effettuati nelle strutture aziendali (vedi ultima circolare Fondimpresa), ma anche e soprattutto in merito alla scelta degli argomenti formativi.
La RSU-Fim comprende perfettamente le difficoltà del momento e crede fermamente che formazione e preparazione dei lavoratori rappresentino mattoni importanti per uscire forti dalla crisi, ma ritiene altrettanto importante arrivare a scelte condivise e mirate alle reali necessità dei lavoratori tutti, soprattutto in periodi di forte crisi come questi.

RSU-FIM Caterpillar