domenica 7 giugno 2009

Press the 8: Contro la povertà



Coalizione Italiana Contro La Povertà:



IL BILANCIO DELLA POVERTA’ MONDIALE


963 milioni di persone nel mondo vivono in condizioni di povertà. Ogni cinque secondi un bambino muore di fame. Ad oggi sono oltre 700 milioni i lavoratori informali che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno e circa 1.200.000 miliardi con meno di due dollari al giorno. Senza contratto di lavoro nè tutele sociali: nel 2020, due terzi della popolazione attiva mondiale potrebbe trovarsi a lavorare in queste condizioni.

PIU’ SOLDI IN ARMI E MENO IN SALUTE E SVILUPPO: I PARADOSSI DELLA POLITICA GLOBALE

La spesa (annuale?) per la lotta all’Hiv/Aids, una malattia che miete 3 milioni di vite all’anno, equivale alla spesa di 3 giorni in armamenti. Ogni anno, il mondo spende 1 trilione di dollari in difesa, circa 325 miliardi in agricoltura e solo 60 miliardi in aiuti allo sviluppo.
Per ogni dollaro speso in cooperazione allo sviluppo, 10 dollari sono spesi per armamenti.

AGRICOLTURA: MANTENERE LE PROMESSE DEL VERTCIE FAO 2008

I prezzi mondiali dei cereali sono aumentati del 71% rispetto al 2005.
I paesi ricchi forniscono più di 95,8 miliardi di euro in sussidi diretti ai loro agricoltori, ma i paesi del G8 hanno stanziato meno di 1/5 dei 15,3 miliardi di euro in aiuti per l’agricoltura promessi al vertice Fao del 2008 a Roma.

CAMBIAMENTI CLIMATICI: UNA MINACCIA PER 375 MILIONI DI PERSONE

Nel 2015 potrebbero essere 375 milioni le persone colpite ogni anno da calamità legate ai cambiamenti climatici, un aumento del 50% rispetto agli attuali 250 milioni. Si stima un aumento di 133 milioni di persone in più, fra 6 anni, colpite da catastrofi naturali causate dal riscaldamento globale (sono esclusi terremoti, guerre ed eruzioni vulcaniche).

ISTRUZIONE: 72 MILIONI DI BAMBINI NON VANNO A SCUOLA

Nel mondo mancano 4,25 milioni – 1 milione solo in Africa – di medici e operatori, oltre a 2,5 milioni di insegnanti. 72 milioni di bambini non vanno a scuola. Di questi la maggioranza sono bambine. Solo la metà di tutti i bambini, e ancora meno bambine, completano le elementari nell’Africa sub-Sahariana: una ragazza africana media di 16 anni ha meno di 3 anni di scuola.
Nel 2000, il 45% degli insegnanti appena laureati in Zambia sono morti a causa dell' Aids.
Nei prossimi 10 anni, 1 operatore medico-sanitario su 3 morirà probabilmente a causa dell'Aids.

SALUTE: DUE MILIARDI DI PERSONE NON DISPONGONO DI STRUTTURE SANITARIE ADEGUATE

Più di tre milioni di persone sono morte nel 2005 a causa del virus dell’Hiv/Aids; 33 milioni di persone sono affette dal virus dell’Hiv e queste cifre stanno aumentando.
Più di 4000 bambini al giorno con meno di 5 anni muoiono di diarrea, una malattia facilmente evitabile. Nei paesi poveri, ogni minuto muore una madre di parto per carenze e inefficienze nel sistema sanitario. Un miliardo di persone vive senza avere accesso all’acqua pulita, e due miliardi senza strutture igienico-sanitarie adeguate.

Promesse non Mantenute

Gli aiuti allo sviluppo:
Anno 2005: i paesi del G8 promettono di stanziare 50 miliardi di dollari all’anno per i paesi in via di sviluppo e di cancellare entro il 2010 i debiti di ben 41 paesi del Sud del mondo. Quattro anni dopo, nel 2009, la quantità di aiuti allo sviluppo è stagnante. Ad oggi, quasi nessuno dei paesi G8 riuscirà a rispettare gli impegni presi. Ignorando le promesse ufficiali, pochi mesi fa il Governo Italiano ha più che dimezzato gli aiuti ai paesi in via di sviluppo. Questo taglio porterà l’Italia in fondo alla classifica dei paesi donatori: nessun altro paese europeo ha imposto riduzioni agli aiuti così drastiche. La Coalizione italiana contro la povertà ha espresso la propria indignazione scrivendo una lettera aperta al Presidente del Consiglio e al Ministro delle Finanze, pubblicata sui giornali italiani.

Cure mediche universali contro HIV e AIDS


Anno 2001: il G8 crea il Fondo Globale per la lotta all’AIDS, Tubercolosi e Malaria.
Obiettivo: garantire, entro il 2010, l’ accesso universale alle cure e ai medicinali per HIV e AIDS. Un traguardo, purtroppo, ancora lontano. Infatti, su 33 milioni di persone colpite da HIV e AIDS – di cui il 90% si trova nell’Africa subsahariana - ad oggi solo 1 su 5 ha accesso ai farmaci indispensabili per continuare a vivere. I leader G8 devono agire subito per mantenere le promesse.

Le Nostre Richieste

I diritti umani di centinaia di milioni di persone nel mondo, sono minacciati dalla crisi economica e finanziaria e dai cambiamenti climatici. E’ drammaticamente a rischio l’esistenza stessa di queste persone.
Il prossimo Summit del G8, che sarà presieduto dall’Italia, è un’occasione storica per ripensare le regole, le priorità e la sostenibilità dello sviluppo. La Coalizione italiana contro la povertà ritiene urgente che vengano modificate le priorità, le strategie e i numeri della politica e dell’economia internazionali.


Le nostre richieste:
SERVIZI ESSENZIALI
L’Italia può influire in maniera rilevante e dare impulso ai principali strumenti in atto per garantire i diritti economici e sociali: l’Education For All Fast Track Initiative, il Fondo Globale per la lotta all’AIDS, Tubercolosi e Malaria, il General Framework for Action e altre iniziative globali sull’acqua.

SICUREZZA ALIMENTARE
La FAO ha stimato che le persone che soffrono la fame sono quasi un miliardo. Un bilancio drammatico, acuito dalla speculazione finanziaria responsabile di milioni di nuovi poveri.
Per contrastare questa situazione, è urgente adottare strumenti che assicurino la stabilità finanziaria e climatica, combattano la volatilità dei prezzi e aiutino gli agricoltori del Sud ad adattarsi ai cambiamenti climatici. Il primo fondamentale passo è investire nell’agricoltura gestita dai piccoli agricoltori del Sud del mondo e proteggere i più vulnerabili dalla fame, passando subito dai 3.9 miliardi di dollari stanziati nel 2006 a 30 miliardi di dollari all’anno.

FINANZA GLOBALE
Correggere le distorsioni che hanno portato alla attuale crisi finanziaria internazionale e orientare un nuovo assetto che contribuisca a realizzare il diritto universale allo sviluppo: è questa la duplice sfida che deve affrontare la comunità internazionale. Per vincere questa sfida storica, bisogna arginare la speculazione finanziaria, monitorare i suoi strumenti (hegde funds, private equity, derivati) e porre fine allo scandalo dei paradisi fiscali. Fermare immediatamente la fuga di capitali che colpisce i Paesi del Sud è la condizione essenziale del nuovo assetto finanziario.
E’ fondamentale inoltre rilanciare gli impegni assunti a Monterrey e intervenire in maniera decisa per mettere sotto controllo la speculazione e la volatilità dei capitali. L’Aiuto Pubblico allo Sviluppo va aumentato su scala globale, nel rispetto degli impegni assunti dai Paesi del G8 a Gleaneagles nel 2005, fino al traguardo dello 0,7% del PIL entro il 2015. Un risultato, questo, che fa parte dell’Ottavo Obiettivo del Millennio delle Nazioni Unite.
CLIMA
L’emergenza climatica rappresenta il rischio maggiore che la comunità internazionale deve affrontare: il 2009 infatti potrebbe essere l’anno decisivo per il Pianeta.
I Paesi del G8 devono e possono svolgere un ruolo essenziale anche per ciò che attiene lo svilupposostenibile: devono, perché sono responsabili di circa il 39% delle emissioni attuali di gas serra e del 62% delle emissioni storiche; possono perché, pur rappresentando solo il 13,5% della popolazione, detengono oltre il 60% della ricchezza mondiale.
Il G8 deve contribuire a creare un accordo equo, ambizioso ed in linea con la scienza che, mantenendo il riscaldamento globale il più lontano possibile dai 2 gradi centigradi, eviti dei cambiamenti climatici disastrosi ed irreversibili. I paesi sviluppati devono impegnarsi a ridurre le emissioni , entro il 2020, di almeno il 40% (per rapporto ai livelli del 1990) e a mettere a disposizione le risorse ingenti necessarie per l’adattamento, la mitigazione ed il trasferimento di tecnologie per i paesi in via di sviluppo. I bisogni totali ammontano ad almeno 110 miliardi all’anno. Per l’adattamento i paesi sviluppati dovranno fornire tra i 50 e gli 86 miliardi di dollari all’anno se si vuole evitare che le popolazioni vulnerabili siano colpite in modo drammatico.
ll G8 deve rilanciare subito il negoziato multilaterale, che dovrà condurre ad un risultato positivo in occasione della Conferenza delle Parti di Copenhagen del dicembre 2009.

UNA NUOVA GOVERNANCE GLOBALE
E’ urgente una nuova governance che assicuri la tutela dei beni pubblici globali. C’è troppo potere concentrato nelle mani di pochi che hanno una influenza sproporzionata, anche all’interno delle istituzioni multilaterali. E’ essenziale, quindi, un passaggio ad una democrazia più trasparente nei processi decisionali; una democrazia, basata sullo stato di diritto e sull’etica delle responsabilità, che superi il conflitto fra interesse nazionale e solidarietà internazionale e che miri al bene comune. >

fonte: www.gcap.it

1 commento:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny