Con 822.610 ore di Cig autorizzate è la meccanica ad infilare la serie più negativa
Cassa integrazione senza fine.
Nel confronto su febbraio 2009 l'aumento è del 398%. Ancona schizza al +1059%
Ancona: i disoccupati sprofondano in un altro record: negli ultimi due mesi perdono il posto 370 mila italiani, un dato che si amplifica nel confronto di un anno con un +46%. Il mondo crolla insieme ai consumi di cui finora si era saziato a dismisura: nessuno compra e la deflazione, la diminuzione dei prezzi che deriva dalla debolezza della domanda, è ormai a un passo dalla quotidianità. E le Marche sono dentro: dentro le crepe profonde dell'occupazione, dentro il raffreddamento, prossimo al punto di congelamento, della produzione. Le cifre sono una disfatta: a febbraio 2009 si registra un aumento su febbraio 2008, di 1.084.217 ore di cassa integrazione. Sono 1.356.044, erano 271.827: in termini percentuali siamo al +398%, più del doppio del dato messo a segno a livello nazionale che si assesta su +190%. Le ore di straordinaria, alle quali ci si appella per crisi aziendale o ristrutturazioni varie senza escludere qualche esubero sul finale, sono aumentate di 701.033 ore. La meno drammatica cassa ordinaria, uno stip per riallineare le produzioni, è cresciuta di 383.184 ore.
Effetto Fabriano
Tonino Bori, responsabile regionale Cisl del mercato del lavoro riassume in una nota la difficile situazione marchigiana, evidenziando la particolare incidenza del territorio fabrianese: "l'impennata marchigiana è condizionata dal forte incremento di ore autorizzate nel comparto meccanico", difatti nel nostro settore registriamo un aumento di 774.393 ore (+1600%) di cui 714.452 nella sola provincia di Ancona e su questo, come spiega lo stesso Bori, ha una notevole incidenza la crisi dell'Antonio Merloni.
Le altre province
Le altre province marchigiane non stanno meglio di Ancona. A Pesaro si è passati dalle 41.731 ore di febbraio 2008 alle 233.049 del 2009: tradotto in percentuale vale un +485% con meccanica e legno che si piazzano tra i settori più colpiti. Per Macerata si va, invece, da 74.698 ore a 218.964 ore a 122.919 e siamo al + 39,7% con le calzature che hanno la peggio.
I settori più in difficoltà
E' la meccanica, con un vistoso incremento di 822.610 (pari a +1600%) ore autorizzate a febbraio 2009, ad infilare la serie più negativa. L'abbigliamento conta 131.086 ore (+215%); le calzature ne contano 156.156 (+35%); il legno a 34.071 (+1800%); gomma e plastica crescono fino a 45.311 (+1563%).
Ammortizzatori in deroga
Le Marche sono immerse nella crisi fino al collo, e per i lavoratori si annunciano mesi di grande incertezza. "Ora - avverte Bori - si apre la partita più impegnativa: chiedere al governo gli ammortizzatori in deroga per tutti coloro che sono esclusi dalle procedura di cassa integrazione". Il responsabile Cisl divide i fronti: "dei 256 mila occupati dell'industria almeno 90 mila sono coloro che lavorano in strutture con meno di 15 dipendenti, quindi esclusi dalla Cig; poi i contratti atipici che riguardano il 18% delle nuove assunzioni, altri esclusi". Per tirare le somme, aggiunge Bori, "di certo non saranno sufficienti gli 11 milioni stanziati nel 2008".
Cassa integrazione senza fine.
Nel confronto su febbraio 2009 l'aumento è del 398%. Ancona schizza al +1059%
Ancona: i disoccupati sprofondano in un altro record: negli ultimi due mesi perdono il posto 370 mila italiani, un dato che si amplifica nel confronto di un anno con un +46%. Il mondo crolla insieme ai consumi di cui finora si era saziato a dismisura: nessuno compra e la deflazione, la diminuzione dei prezzi che deriva dalla debolezza della domanda, è ormai a un passo dalla quotidianità. E le Marche sono dentro: dentro le crepe profonde dell'occupazione, dentro il raffreddamento, prossimo al punto di congelamento, della produzione. Le cifre sono una disfatta: a febbraio 2009 si registra un aumento su febbraio 2008, di 1.084.217 ore di cassa integrazione. Sono 1.356.044, erano 271.827: in termini percentuali siamo al +398%, più del doppio del dato messo a segno a livello nazionale che si assesta su +190%. Le ore di straordinaria, alle quali ci si appella per crisi aziendale o ristrutturazioni varie senza escludere qualche esubero sul finale, sono aumentate di 701.033 ore. La meno drammatica cassa ordinaria, uno stip per riallineare le produzioni, è cresciuta di 383.184 ore.
Effetto Fabriano
Tonino Bori, responsabile regionale Cisl del mercato del lavoro riassume in una nota la difficile situazione marchigiana, evidenziando la particolare incidenza del territorio fabrianese: "l'impennata marchigiana è condizionata dal forte incremento di ore autorizzate nel comparto meccanico", difatti nel nostro settore registriamo un aumento di 774.393 ore (+1600%) di cui 714.452 nella sola provincia di Ancona e su questo, come spiega lo stesso Bori, ha una notevole incidenza la crisi dell'Antonio Merloni.
Le altre province
Le altre province marchigiane non stanno meglio di Ancona. A Pesaro si è passati dalle 41.731 ore di febbraio 2008 alle 233.049 del 2009: tradotto in percentuale vale un +485% con meccanica e legno che si piazzano tra i settori più colpiti. Per Macerata si va, invece, da 74.698 ore a 218.964 ore a 122.919 e siamo al + 39,7% con le calzature che hanno la peggio.
I settori più in difficoltà
E' la meccanica, con un vistoso incremento di 822.610 (pari a +1600%) ore autorizzate a febbraio 2009, ad infilare la serie più negativa. L'abbigliamento conta 131.086 ore (+215%); le calzature ne contano 156.156 (+35%); il legno a 34.071 (+1800%); gomma e plastica crescono fino a 45.311 (+1563%).
Ammortizzatori in deroga
Le Marche sono immerse nella crisi fino al collo, e per i lavoratori si annunciano mesi di grande incertezza. "Ora - avverte Bori - si apre la partita più impegnativa: chiedere al governo gli ammortizzatori in deroga per tutti coloro che sono esclusi dalle procedura di cassa integrazione". Il responsabile Cisl divide i fronti: "dei 256 mila occupati dell'industria almeno 90 mila sono coloro che lavorano in strutture con meno di 15 dipendenti, quindi esclusi dalla Cig; poi i contratti atipici che riguardano il 18% delle nuove assunzioni, altri esclusi". Per tirare le somme, aggiunge Bori, "di certo non saranno sufficienti gli 11 milioni stanziati nel 2008".
3 commenti:
presumo che un po di colpa cellà anche la struttura sindacale nell agire nel tempo sulla situazione... perche la crisi economica e iniziata nella meta 2007. A noi e arrivato tutti in un tratto la notizia DI chiusura dello stabilimento....a voi le conclusioni.
parlo di merloni
non posso darti torto, per la Merloni c'erano sicuramente segnali che venivano da lontano e che, forse, potevano essere interpretati diversamente.
Credo che un Sindacato debba riuscire, ancor prima delle aziende, a prevedere i possibili sviluppi delle scelte economiche e di investimento delle imprese.
Non sempre questo avviene, e non sempre questo è facile da fare.
Grazie davvero per il commento.
Donato
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