Le prime mobilitazioni collettive del primo maggio sono collegate alle prime lotte legate alla riduzione dell'orario di lavoro: si comincia finalmente a parlare di 8 ore giornaliere.
La parola d’ordine fu coniata in Australia nel 1855 e recitava:“Otto ore di lavoro, otto di svago, otto ore per dormire”. Questo motto fu presto condiviso da gran parte del movimento operaio e sindacale organizzato a livello internazionale.
Il 1 maggio 1866 in dodicimila fabbriche degli Stati Uniti , 400mila lavoratori incrociarono le braccia. La repressione governativa e padronale fu brutale e selvaggia. Intervennero polizia ed esercito, decine di morti e feriti, centinaia di arrestati tra cui otto dirigenti anarchici, successivamente condannati a morte, due di questi videro poi la pena trasformata in ergastolo,uno venne trovato morto in cella , i rimanenti furono giustiziati tramite impiccagione l’11 novembre 1887.
Quel drammatico evento divenne presto, insieme ai "tragicamente famosi" Martiri di Chicago, il simbolo della lotta per la rivendicazione delle otto ore, già a partire dal 1 Maggio successivo, era il 1890, dove per la prima volta nella storia si tenne una manifestazione simultanea in tutto il mondo.
Fu poi il secondo congresso dell’Internazionale, nel 1891 a rendere permanente la data del 1 maggio.
Da quel momento, in tutto il mondo, cosi come nel nostro paese, il 1 maggio è la festa dei lavoratori, di ogni razza, sesso o religione, tutti Uniti per un giorno, accomunati da Rivendicazioni normative e salariali, e mossi da una forte spinta di Solidarietà e Democrazia.
Questa manifestazione, chiaro simbolo di Democrazia verticale, ha dovuto subire negli anni l'attacco di molte dittature, da noi, ad esempio, fu vietata negli anni del fascismo ma questo non impedì ai lavoratori e agli oppressi, a secondo dei rapporti di forza di organizzarsi ugualmente in manifestazioni o iniziative di vario genere, come portare il garofano rosso all’occhiello, fare scritte sui muri, distribuire volantini o fare riunioni all’osteria.
Il duplice aspetto, quasi contraddittorio, di Festa e di Lotta contraddistingue da sempre questa manifestazione alternandone gioiosi momenti di festa e convivialità a nefaste e sanguinose giornate di lotta e di scontri con morti e feriti.
Era 1 maggio del 1919 quando i metallurgici italiani ed altre categorie di lavoratori festeggiano finalmente il conseguimento dell’obiettivo originario della ricorrenza: le otto ore, mentre il 1 maggio 1945 potevano urlare al mondo la loro gioia per liberazione dal nazifascismo.
Il mondo di oggi è notevolmente mutato, soprattutto nei paesi occidentali, la società è diversa, ha cambiato le proprie abitudini, e questo ha profondamente cambiato anche il significato di questa ricorrenza, dimenticandone o tralasciandone il significato e le origini. Tutto sembra ridotto ad una sfilata come tante, un'altra occasione di scampagnate e gite di vario genere, il solito teatrino.
Abbiamo il dovere di valorizzare la storia scritta dai nostri padri proiettando nelle nostre rivendicazioni i bisogni della nostra società. Le "otto ore" di allora come i "bassi salari" di oggi, corrosi da spinte inflazionistiche sempre più irregolari e classiste (maggiore l'incidenza su bassi salari), come lo stop alle "stragi sul lavoro" e le cosiddette "morti bianche" di tutti i giorni, come la lotta alle "disuguaglianze" create da una società sempre più "precaria" e sempre più "razzista", Torniamo a fare nostra questa Festa rendendola nuovamente, a partire dal nostro intimo, come una giornata di lotta, di rivendicazione e di solidarietà.
Costruiamo il nostro futuro imparando dal nostro passato, diamo un senso reale al "nostro 1° maggio".
RSU-Fim Caterpillar
1 commento:
Per la cronica....1° Maggio. Siamo abituati a considerarla una festa comunista, un momento di svago, musica e trasgressione. In tv guardiamo i sindacalisti assicurare, più a parole che nei fatti, il “paradiso in terra” ai lavoratori mentre i vari Piero Pelù, Jovanotti e Ligabue fanno da colonna sonora alla festa. La Chiesa non ha molto in simpatia i comunisti, e quindi le loro feste, ma immaginate cosa penserebbero se sapessero che trattasi anche di una festa “stregata”. In realtà, come vedremo, i gerarchi della Chiesa ne sono ben al corrente. Il Calendimaggio, altro nome per indicare il 1° maggio prende il nome dalle romane Calende e da Maia la dea della terra alla quale era dedicato maggio. Secondo la mitologia Maia era figlia di Atlante, e destò in Zeus una folle passione che la sedusse e la rese madre di Hermes, patrono delle conoscenze magiche (ermetiche), e questo avrà una sua importanza come vedremo. Invece, per ciò che concerne la cultura dei Celti, il primo di maggio era Beltane, la festa dei fuochi dedicata a Belenos, il dio splendente di luce. In ogni caso, per Greci, Celti e Romani, Calendimaggio era la festa della luce, periodo nel quale il popolo si riuniva per celebrarle con balli e canti. Una sorta di omaggio alla luce che si appresta a vincere le tenebre, le giornate si fanno più lunghe, la forza rigeneratrice della Primavera che ha la meglio sul grigio e tetro Inverno. In altre parole si ringraziava di aver superato l’inverno e, in questo periodo, si benedivano le case al fine di favorire prosperità, salute e felicità; era altresì considerato un momento propizio per è previsioni future, divinazione e formule magiche. Chi sa perche hanno scelto proprio questo giorno per festegiare i lavoratori ?????
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